La “Stella al Merito del Lavoro” compie 100 anni essendo stata istituita da Vittorio Emanuele III il 30 dicembre 1923.
I Maestri del Lavoro della provincia di Salerno, insigniti della Stella al Merito del Lavoro, e gli Amici dei Maestri del Lavoro ricorderanno il centenario con una cerimonia celebrativa che si terrà alle ore 10 di lunedì 11 dicembre 2023 presso la sede di Confindustria Salerno in via Madonna di Fatima n 194.
A Salerno si svolge la cerimonia conclusiva del Centenario dopo quelle svoltesi a Nocera Inferiore il 20 ottobre e ad Eboli il 24 novembre.
All’incontro parteciperanno gli organi istituzionali della Federazione Maestri del Lavoro e saranno presenti Autorità religiose, civili e militari.
Ricorrendo, altresì, il centenario dall’inaugurazione del Monumento di Piazza Vittorio Veneto di Salerno, che onora la memoria dei caduti in guerra della Provincia, realizzato dallo scultore salernitano Gaetano Chiaromonte, nel 1923, il dott. Aniello Ragone presenterà una sua ricerca storica “La Vittoria Alata di Chiaromonte”, pubblicata dai Maestri del Lavoro, Consolato Provinciale di Salerno.
Cenni storici “Stella al Merito del Lavoro”
Le origini della decorazione risalgono in verità già al R.D. 1º maggio 1898 n. 195, quando Umberto I istituì una “Decorazione del merito agrario ed industriale”, successivamente trasformata, con R.D. 9 maggio 1901 n. 168, nell’ “Ordine Cavalleresco al Merito agrario, industriale e commerciale”.
Nel 1923 l’Ordine con R.D. 30 dicembre 1923 n. 3167, venne istituita la “Stella al Merito del Lavoro” destinata in via autonoma ai lavoratori dipendenti.
Con R.D. 4 settembre 1927 n. 1785 la concessione della Stella veniva estesa anche agli Italiani residenti all’estero e la sua concessione perdurò fino al 1943; gli eventi bellici ne provocarono tuttavia la cessazione e, dopo la promulgazione della Repubblica, occorrerà attendere fino al 1952 perché essa venisse ripristinata e riordinata ex novo, con L. 18 dicembre 1952 n. 2389. L’art. 1 della Legge, facendo espresso riferimento al R.D. 3167/1923, conferì per la prima volta agli Insigniti il titolo di “Maestro del Lavoro”.
Sarà poi la L. 29 ottobre 1965 n. 1230 a prevedere la possibilità di conferire la Stella “alla memoria” di vittime cadute sul lavoro, mentre l’aggiornamento complessivo della concessione intervenne da ultimo con la L. 5 febbraio 1992 n. 143, che a tutt’oggi ne regola la disciplina.
Parallelamente, il 27 marzo 1954 veniva costituita la “Federazione dei Maestri del Lavoro d’Italia”, riconosciuta Ente Morale con DPR 14 aprile 1956 n. 1625, oggi “Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro”, dal luglio 2022 qualificata Ente del Terzo Settore.
Chi sono i Maestri del Lavoro?
I Maestri del Lavoro sono coloro che vengono decorati con la “Stella al Merito del Lavoro” che comporta il titolo di “Maestro del Lavoro”.
La decorazione è conferita con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e per quelle riservate ai lavoratori all’estero, di concerto con il Ministro degli Affari Esteri.
La decorazione è concessa a coloro che abbiano compiuto i 50 anni di età, abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per almeno 25 anni alle dipendenze di una o più Aziende e possano vantare almeno uno dei seguenti titoli:
1) si siano particolarmente distinti per singoli meriti di: perizia, laboriosità e di buona condotta morale.
- perizia: perfezionare giorno dopo giorno ed ogni giorno di più la propria professionalità, le proprie cognizioni, i propri rapporti umani, ponendoli al servizio delle proprie capacità, rendendosi in grado, in ogni momento, di affrontare e risolvere i quesiti anche ardui che possono essere prospettati o prospettarsi.
- laboriosità: produrre un impegno notevole, continuo, progressivo; vivere, generare il lavoro con amore, tenacia, disciplina e dedizione.
- buona condotta morale: elemento di base connaturato in ciascuno anche se sempre suscettibile di miglioramento. Lo sviluppo armonico dei tre requisiti potrebbe essere sintetizzato nella frase:“ Essere di esempio, incitamento, insegnamento agli altri.
2) abbiano, con invenzioni od innovazioni nel campo tecnico e produttivo, migliorato l’efficienza degli strumenti, delle macchine e dei metodi di lavorazione;
3) abbiano contribuito in modo originale al perfezionamento delle misure di sicurezza del lavoro;
4) si siano prodigati per istruire e preparare le nuove generazioni nell’attività professionale.